lunedì 19 luglio 2010

Come un pappagallo colorato







Un po di anni fa sono stato a Dakar in Senegal:
Pensavo di essere sbarcato su un altro pianeta :
Subito appena si apre la porta dell' aereo ho sentito degli odori che prima di allora non avevo mai sentito, piante e animali che avevo visto solo in TV, un clima diverso ...
Le persone tutte colorate di nero piu' chiaro o piu' scuro io ero l' unico diverso , ero bianco ... tutti ti osservano sempre non puoi mai passare inosservato, anche i tuoi vestiti sono diversi , la lingua che parli e' diversa ...
Poi ho cominciato ad osservare le persone nella sua vita quotidiana:
I loro tempi molto lenti, la sua cucina, la religione, musica: tutto diverso ...
Ho pensato alle tantissime di queste persone che vengono in Italia per lavorare per aiutare le famiglie numerosissime che hanno nel loro paese o alle ragazze che vengono perche' il loro uomo e' straniero ... ed ho capito subito che queste persone non potranno mai stare bene in un paese diverso dal suo:
E' come prendere un pappagallo colorato abituato a vivere libero nella foresta tropicale e metterlo in gabbia in un giardino in un altro paese.
Non stara' mai bene, anche per il semplice fatto che il clima e' un' altro, perche' non mangera' piu' quello che mangiava prima, non sara' mai libero, perche' sara' sempre diverso da tutti perche' il suo colore e' troppo diverso e allora se e' diverso sara' escluso da tutti e dimenticato da una parte.
E allora penso alla mia esperienza in Romania, ma anche ai rumeni che vengono in Italia:
La solitudine e’ il sentimento che regna dentro ogni persona che per motivi di lavoro migra in un altro paese, perche’ quella persona sara’ sempre diversa da quelle che gli stanno intorno.

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