sabato 12 dicembre 2009

Sotto Bucarest






1996

Quello che mi e’ saltato subito agli occhi dopo pochi giorni che giravo per Bucarest era un gran numero di persone che chiedevano l elemosina agli incroci, in centro, Gara de Nord e molti altri posti nella citta’. Mi ricordo in particolare tre persone:
Un uomo che io avevo soprannominato: „ night man” perche’ era sempre vestito con un cappotto nero lungo fino ai piedi e un cappellinonero , ma soprattutto aveva il volto completamente brucuato: senza naso, le labbra ritirate, sensa sopracciglie e orecchi, ormai la sua vecchia identita’ non esisteva piu’. Non glio ho mai dato niente perche’ ( per mia stupidita’) quando si avvicinava al mio finestrino avevo un sentimento di pieta’-paurapaura per un uomo che oltre al dolore fisico provato dopo un incidente, rimane addurittura privo di identita’ e ridotto a vivere sulla strada di una citta’.
Un altro che io avevo soprannominato: „l’uomo ragno” perche’ credo che anche lui dopo un incidente, avesse entrambi i ginocchi rotti, ma che nessun dottore si sia occupato di lui e i suoi ginocchi non sono tornati a funzionare in modo normale: si piegavano in avanti. Lui camminava tra le macchine accucciato come un animale a quattro zampe, camminando sulle proprie gambe, ma aiutandosi anche con le mani. Anche lui mi faceva impressione era una figura molto strana e io penso che qualcuno lo avesse ridotto in quelle condozioni volutamente usandolo poi per chiedere le elemosina. Probabilmente figlio di nessuno e abbandonato.
Una ragazzina che credo che avesse 15 – 17 anni, anche lei camminava tra le macchine chiedendo qualche soldo, estate e inverno vestita con dei jeas e una magglietta bianca tutta sporca che spesso si toglieva per mostrare i seni agli automobilisti che gli davano qualcosa (pochi soldi o offese) in cambio dello spettacolo.
Presto ho scoperto che sotto la citta’ di bucarest passa una fiita rete di canali e condotte che riforniscono i palazzi di acqua calda. Qui sotto hanno trovato rifugio moltissime persone che sono stato completamente abbandonate: Ragazzi e bambini disperatamente soli, venuti al mondo, forse, per errore, ed ora considerati un errore dalla società che vive ignorandoli.
Ragazzi abbandonati, dimenticati, rinnegati; scomodi nella misura in cui li si vede, randagi, rimescolare nella spazzatura in cerca di rifiuti che permettano loro di continuare a sopravvivere, sempre con il loro sacchetto in mano, pieno di colla...
Nomi, volti, sguardi: distaccati, impauriti, senza speranza; storie, tutte differenti, ma ugualmente simili.

Questo articolo è solo un sunto. L'articolo intero lo potete trovare sul "Il Venerdì di Repubblica del 21 febbraio 1997 n. 468 pag.54-59

BAMBINI SOTTO
Viaggio nelle fogne di Bucarest

Bucarest. Nella mattina gelida di un inverno eccezionale, che fa crollare a meno 15 la temperatura della notte, il tombino si alza con circospezione nel centro del parco pubblico.Una testa coperta da un cappello di lana nera emerge accanto alle gambe della gente che passa. Poi si scorgono piccole mani, una giacca a vento ed ecco uscire la creatura dal sottosuolo.
La gente passa per il parco alla periferia di Bucarest mentre Cristo, che ha otto anni, comincia a raionare sulla gionata che dovrà affrontare. La sua famigli di sangue arrivò in città cinque anni fa, precipitata dalla campagna, inseguendo un sogno di agiatezza tra le strade di Bucarest liberata dal comunismo. Lui aveva tre anni e due fratelli. Non sa dire cosa sia successo dopo. Ma le cose non devono essere andate per il verso giusto, tanto che il piccolo Cristo non sa quale sia il suo cognome ne dove siano i suoi genitori e fratelli. La sua casa adesso è molto grande, migliaia di metri di sottosuolo riscaldato dai tubi grigi dell'acqua bollente, un pavimento di fango e di rifiuti umani, e la sua famiglia è fatta da una quindicina di ragazzini dai cinque ai sedici anni. Si puo fare elemosina, lavare le auto o pulire parabrezza ai semafori, rubare e persino (ma loro negano) prostituirsi. Il 60 % di questi ragazzi aspira l'Aurolac, una vernice da poche lire (1000) cha da ebrezza come una vera droga. Poi un lungo down durante il quale si avranno gli effeti di una sbornia orrenda,crescita dell'aggressività, pulsione all'autolesionismo.
I bambini di Bucarest se non sono stati abbandonati dalle famiglie, sono il frutto di un grande evento politico: con la rivoluzione rumenachiusero gli istituti per minori dello Stato e i piccoli figli di nessuno, o gli orfani, o senza casa vennereo cortesemente accompagnati sul marciapiede di fronte all'orfanotrofio. Due oragnizzazioni si occupano di loro. l'organizzaizone internazionale Salviamo i bambini e le suore cattoliche dell'ordine di Madre Teresa di Calcutta. Noi torniamo a casa in Europa; torniamo a comprare tutto quello di cui i nostri piccoli italaini hanno bisogno. Le fogne di Bucarest devono essere un brutto sogno, un incubo, da dimenticare.
Come quel ragazzino che stamattina non si è svegliato, morto di freddo in un portone perche nelle fogne non l'hanno fatto entrare, non era di famiglia. La sagoma del corpo sdraiato sulle scale, si vede da lontano, la polizia non fa avvicinare. Pare che avesse 16 anni, quasi un vecchio.

Nessun commento: