10.09.1996
Raffaello mi porto’ la porto: il mio compito era quello di controllare tutta la merce: girasole che arrivava con camion e con vagoni, verificare la provenienza la quantita’ e la qualita’ della merce, che successivamente sarebbe stata caricata sulla nave per essere esportata in Italia. Un compito molto importante controllare che la merce non venisse rubata e nel frattempo verificare l”umidita’ e le impurita’. Se anche una piccola parte della merce e’ troppo umida rischia di compromettere l’intero carico di una nave e quindi la perdita di centinaia di migliaia di euro.
Mentre entravamo in porto mi spiego che i vagoni e i camion venivano scaricati e tramite dei nastri veniva depositata all’intreno di chiatte e successivamente, quando avremmo raggiunto la quantita’ necessarie, attraverso delle gru il girasole sarebbe stato trasferito nelle stive della nave.
Entrammo nell’ufficio del capo del porto e mi presento’ al capo del porto come suo collaboratore.
Ero molto lusingato: essere collaboratore di Raffaello per me era motivo di orgoglio.
Io lo ammiravo: un uomo che lavora gia da 4 anni in un paese che per me era sconosciuto, misterioso e affascinante. Lui conosceva perfettamente la lingua, tutti lo conoscevano sapeva come parlare con le per risolvere qualsiasi tipo di problema, cordinava tutto l’ esporto del girasole, riusciva a muovere un porto intero e caricare delle navi. Sembrava un super uomo uscito da un libro di avventure.
Mi disse: “ Alessandro, in Romania si possono fare molte cose, se tu avrai la forza e la volonta di imparare questo lavoro e la lingua, potrai prendere il mio posto perche’ ormai io mi sono stancato di lavorare in Romania. “
Queste parole rimasero stampate nella mia mente. Io ero un ragazzino di 21 anni senza nessuna esterienza di vita, ne lavorativa, che fino a quel momento era sempra tato sotto la protezione di babbo e mamma che pensavano a tutto. Non era mai stato all’ estero, in quel periodo io frequentavo ancora l’Universita’ a Firenze: Agraria Forestale e Ambientale, frequentavo una palestra da anni, avevo finito da pochi mesi una relazione di 2 anni e mezzo con la mia prima fidanzatina , gli amici, ed avevo una forte passione per i bonzai, ne avevo circa 200, una vita senza pensieri dove le giornate erano programmate, la preoccupazione piu’ grande erano gli esami, il resto divertimento spensierato.
Non sapevo che da quel giorno e dopo quelle parole la mia vita sarebbe cambiata.
La prima cosa che mi venne in mente: Saro’ in grado di diventare come lui? Parlare la lingua, fare contratti, comprare cereali, organizzare traspoti con le ferrovie e con i camion, parlare con uomini importanti , direttori di silis per lo stoccaggio, caricare le navi, insomma diventare anche io un uomo che nella vita’ riesce a fare grandi affari in un paese che non e’ il mio, uno che non e’ uno dei tanti, una persona specile .... ???
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