Jumătate de viață în România. Sper ca o sa ma ajutati si voi sa inteleg anumite lucruri pe care nu am reusit se le inteleg pana acum in profunzime...
martedì 29 dicembre 2009
lunedì 28 dicembre 2009
Il mio amico Nanni
28.12.09
In questo ultimo periodo sento un forte bisogno di cambiamenti nella mia vita. Dopo che la storia con Laurette, con cui sono stato per guasi sei anni e’ arrivata alla fine, alcune sicurezze che avevo ed alcuni progetti che avevamo insieme, mi sono mancate e col tempo sto cominciando anche a vedere le cose con altri occhi e sto’ pensando un po’ alla mia vita passata e a quella futura. Sto’ lavorando per cambiare totalmente attivita’ di lavoro perche’ nel settore in cui sono, ormai ci sono 1000 difficolta’ e non ho piu’ lo spirito giusto per andare avanti, ho bisogno di fare qualcosa di nuovo per avere gli stimoli giusti per andare avanti (un altro giorno vi diro’ a che cosa sto’ lavorando) . Da circa tre mesi mi sto’ facendo crescere i capelli e la barba, mi sto’ vestendo in maniera un po’ diversa, per cambiare look. Questo perche’ sono una persona a cui non piace la normalita’, sento il bisogno di essere provocato per dimostrare a me stesso di poter raggiungere degli obbiettivi, sento il bisogno di conoscere persone per confrontarmi con loro esoprattutto mi piace impare qualcosa da ognuno di loro (questo e’ uno dei motivi per cui ho cominciato a scrivere sulmio blog). Di tutte queste cose e di tutti i miei problemi ne parlo sempre con il mio amico Nanni: Lui e’ sempre vicino a me, per certi aspetti mi assomiglia molto e molto spesso mi capisce, ma altrettanto spesso mi contraddice. Passiamo molto tempo a lottare tra di noi. Lui cerca comunque di darmi sempre dei consigli per il mio bene, ma a volte ci guardiamo negli occhi e ci accorgiamo di non saper piu’ quello che e’il bene e quello che e’ il male, a volte crediamo di vivere in un mondo che non e’ fatto per noi: o noi siamo sbagliati o il mondo e’ sbagliato. Quello che e’ certo e’ che non ci siamo mai lasciati e che ci siamo sempre dati coraggio luno con l’alto.
Questa voglia di cambiamento mi ha fatto venire in mente che i miei genitori mi hanno raccontato come e’ andata quando e’ arrivato il momento di scegliere il mio nome prima della mia nascita. Cosi’ stasera a tavola gliel ‘ho chiesto nuovamente:
La mia mamma mi ha raccontato che a quel tempo non si facevano ancora le ecografie e quindi non si poteva sapere se sarebbe nato un maschio o una femmina, ma lei mi ha detto che era sicura che avrebbe fatto um maschio e come lo avrebbe chiamato. Cosi’ (siccome non si trovava d’accordo col mio babbo sul nome da scegliere) stabilirono che se era un maschio il nome lo avrebbe dato la mia mamma e se nasceva una femmina, il nome lo avrebbe dato il mio babbo. Alla fine anche il mio babbo mi ha detto che ha lottato tanto per darmi il nome che gli sarebbe piaciuto, ma non ci e’ riuscito. Quindi tra Nanni e Alessandro, il nome che e’stato scelto e’ : Alessandro.
Cosi per concludere mi piacerebbe che i miei amici vecchi e nuovi, le persone che mi conoscono e che mi conosceranno , mi chiamassero: Nanni.
domenica 27 dicembre 2009
Il Figlio del Serchio (Dimostrazione)
27.12.09
Oggi il 25 dicembre 2009 il Serchio a rotto gli argini ed e’ straripato, inondato due paesi vicino alla foce: Nodica e Vecchiano: fortunatamente non ci sono stati morti ma piu’ di 200 persone sono state evaquate dalle loro case. Il Serchio ci ha voluto ricordare che le cose con piu’ valore sono quelle che noi abbiamo vicino e sono sotto i nostri occhi. Spesso dimentichiamo quali siano le cose ed i valori piu’importanti e desiderando sempre qualcosaltro, che esiste solo nella nostra realta’ distorta . Abbiamo dimenticato di rispettare il nostro ambiente e le persone che ci stanno intorno, non riusciamo piu’ a capire quanto siano belli i luoghi in cui viviamo, solo perche’ diventano “normali”.
Oggi il 25 dicembre 2009 il Serchio a rotto gli argini ed e’ straripato, inondato due paesi vicino alla foce: Nodica e Vecchiano: fortunatamente non ci sono stati morti ma piu’ di 200 persone sono state evaquate dalle loro case. Il Serchio ci ha voluto ricordare che le cose con piu’ valore sono quelle che noi abbiamo vicino e sono sotto i nostri occhi. Spesso dimentichiamo quali siano le cose ed i valori piu’importanti e desiderando sempre qualcosaltro, che esiste solo nella nostra realta’ distorta . Abbiamo dimenticato di rispettare il nostro ambiente e le persone che ci stanno intorno, non riusciamo piu’ a capire quanto siano belli i luoghi in cui viviamo, solo perche’ diventano “normali”.
Il Figlio del Serchio (Io e Lui)
27.12.09
Il Serchio e’ entrato a far parte della mia vita fin da piccolissimo, quando il mio nonno Giulio mi porto’ a pasca sulle rive del fiume che passa del paese in cui abito e da cui prende anche il nome: Pontasserchio, cioe’ ponte sul Serchio. Mi ricordo con piacere che ho imparato le basi su alcune tecniche di pesca piu’ rudimentali che c’erano all’ ora: pescavamo con delle canne di bambu fili ed ami molto grossolani ed usavamo esche che ci eravamo procurati prima sotto il letame degli animali che aveva nel campo o scavando lungo le fosse.
Durante l’ estate i miei genitori mi portavano sul mare, alla foce del fiume: una spiaggia bellissima, ancora incontaminata e le sponde piene di barchette colorate e tende improvvisate costruite con dei pali portati dal fiume. Col passare degli anni ho continuato a frequentare le rive del fiume continuando a pescare in compaghia degli amici. Poi le mie visite sul fiume si sono intensificate quando ho cominciato a fare sport e quindi andavo ad allenarmi a corsa oppure in bicicletta sopra gli argini arrivando fino alla foce sul mare. Se penso al Serchio mi viene in mente il colore verde che prevale su tutto: il colore degli alberi e dell’ erba che riflette nell’acqua che appare anch’ essa verde. Il sole che si riflette nelle piccole ondettine create dal vento, quasi sempre presente. E poi il cinguettio degli uccelli che vivono sulle sponde del fiume. Il serchio mi ha visto crescere e mi ha visto anche quando con la mia prima fidanzatina andavamo sulle sui suoi argini per darci i primi bacetti e poi .... Ecc. Ecc. Mi ha visto a 16 anni con la moto e poi a 18 con la macchina e mi vede anche oggi quando torno a casa. Lo vado sempre a trovare o a piedi o in bici oppure ci passo qualche ora insieme con la mia canna da pesca in mano. La sua compagnia mi carica di energia perche’ lui fa parte di me, con lui riesco a ritrovarmi, posso rivedere e riprovare tutte le emozioni passate insieme a lui. Quando sono da lui mi ricorda sempre chi sono io, da dove vengo e quali sono le cose importanti nella vita. Grazie , grazie a te che fai farte di me.
Il Serchio e’ entrato a far parte della mia vita fin da piccolissimo, quando il mio nonno Giulio mi porto’ a pasca sulle rive del fiume che passa del paese in cui abito e da cui prende anche il nome: Pontasserchio, cioe’ ponte sul Serchio. Mi ricordo con piacere che ho imparato le basi su alcune tecniche di pesca piu’ rudimentali che c’erano all’ ora: pescavamo con delle canne di bambu fili ed ami molto grossolani ed usavamo esche che ci eravamo procurati prima sotto il letame degli animali che aveva nel campo o scavando lungo le fosse.
Durante l’ estate i miei genitori mi portavano sul mare, alla foce del fiume: una spiaggia bellissima, ancora incontaminata e le sponde piene di barchette colorate e tende improvvisate costruite con dei pali portati dal fiume. Col passare degli anni ho continuato a frequentare le rive del fiume continuando a pescare in compaghia degli amici. Poi le mie visite sul fiume si sono intensificate quando ho cominciato a fare sport e quindi andavo ad allenarmi a corsa oppure in bicicletta sopra gli argini arrivando fino alla foce sul mare. Se penso al Serchio mi viene in mente il colore verde che prevale su tutto: il colore degli alberi e dell’ erba che riflette nell’acqua che appare anch’ essa verde. Il sole che si riflette nelle piccole ondettine create dal vento, quasi sempre presente. E poi il cinguettio degli uccelli che vivono sulle sponde del fiume. Il serchio mi ha visto crescere e mi ha visto anche quando con la mia prima fidanzatina andavamo sulle sui suoi argini per darci i primi bacetti e poi .... Ecc. Ecc. Mi ha visto a 16 anni con la moto e poi a 18 con la macchina e mi vede anche oggi quando torno a casa. Lo vado sempre a trovare o a piedi o in bici oppure ci passo qualche ora insieme con la mia canna da pesca in mano. La sua compagnia mi carica di energia perche’ lui fa parte di me, con lui riesco a ritrovarmi, posso rivedere e riprovare tutte le emozioni passate insieme a lui. Quando sono da lui mi ricorda sempre chi sono io, da dove vengo e quali sono le cose importanti nella vita. Grazie , grazie a te che fai farte di me.
Il Figlio del Serchio (Citazioni)
Dante Alighieri cita il fiume Serchio nella Divina Commedia, e più precisamente nel canto XXI dell'Inferno, nella quinta bolgia, dove gli imbroglioni, i concussori, i corrotti scontano le loro pene immersi nella pece bollente e torturati da diavoli muniti di affilati uncini. Tra i peccatori vi è anche un personaggio lucchese molto noto all'epoca, Martino Bottario, definito come "anziano di Santa Zita", in quanto magistrato di Lucca. Egli viene preso in giro con perfida ironia da alcuni diavoli che lo scherniscono dicedo "qui non ha luogo il Santo Volto", cioè i diavoli indicano che è inutile pregare il Volto Santo perché la dannazione che sta subendo è eterna. E subito insistono "qui si nuota altrimenti che nel Serchio", cioè ironizzano sul supplizio di nuotare nella nera pece bollente rispetto alle fresche acque del fiume Serchio che bagna Lucca.
Giuseppe Ungaretti, nella celebre poesia "I fiumi", cita il fiume Serchio come uno dei fiumi della sua vita. Egli, nel prendere coscienza del suo passato che ha un tangibile riscontro geografico nei fiumi via via nominati nella poesia, vuole indicare le origini lucchesi dei genitori.
« Questo è il Serchio
al quale hanno attinto
duemil’anni forse
di gente mia campagnola
e mio padre e mia madre [...] »
Giuseppe Ungaretti, nella celebre poesia "I fiumi", cita il fiume Serchio come uno dei fiumi della sua vita. Egli, nel prendere coscienza del suo passato che ha un tangibile riscontro geografico nei fiumi via via nominati nella poesia, vuole indicare le origini lucchesi dei genitori.
« Questo è il Serchio
al quale hanno attinto
duemil’anni forse
di gente mia campagnola
e mio padre e mia madre [...] »
Il Figlio del Serchio (Curiosia'))
Alla fine del III secolo a.C. il percorso del fiume fu seguito dalle truppe Romane nello sforzo di accerchiare e debellare gli ostinati Apuani che erano insediati sulle montagne circostanti. [1]
Tabula Peutingeriana: Pars IV - Segmentum IV ; Rappresentazione delle zone Apuane con indicate le colonie di Pisa Lucca Luni, il nome "Sengauni" e, proprio sotto, il "Forum Clodii" ; il tratto Pisa Luni non è ancora collegato
La vallata del Serchio assunse a quel tempo la definizione di Forum Clodii, oggiGarfagnana. La Valle del Serchio divenne per un lungo periodo l'unica alternativa viaria per recarsi da Pisa a Luni al tempo in cui i Romani, impediti lungo mare dalleFossae Papirianae e sulle colline dalla guerriglia dei bellicosi Apuani, dovettero interrompere il percorso della Via Aurelia, svoltando verso Lucca per poi dirigersi verso la Val del Serchio, quindi verso la Val d'Aulella.
Il detto toscano "è costato quanto il Serchio ai lucchesi" distilla in poche parole due millenni di sforzi per regimentare il fiume, nonché gli immensi danni e le innumerevoli perdite subite per i suoi continui capricci.
Il Figlio del Serchio (Presentazione)
ll Serchio è un fiume della Toscana, il terzo della regione dopo l'Arno e l'Ombrone per lunghezza (111 km), e il secondo per portata media alla foce (46,1 m3/s). Ove si considerino però la regolarità di regime e le portate minime estive, il Serchio, con i suoi 11 m3/s (dei quali quasi metà dovuti al Fiume Lima), è di gran lunga il maggiore della
IL CORSO DEL FIUME
Il ramo principale del Serchio scende dalle pendici del monte Sillano (m. 1.864) e si riunisce al ramo denominato "Serchio di Gramolazzo" presso il comune di Piazza al Serchio.
Percorre la Garfagnana da nord a sud, da Sillano fino oltre Castelnuovo di Garfagnana, per poi continuare nella Media Valle costeggiando il territorio del Comune di Barga e attraversare quello di Borgo a Mozzano. Più volte sbarrato artificialmente, in questo tratto riceve da destra l'Edron, il Tùrrite Secca, il Tùrrite di Gallicano, il Turrite Cava, il Pedognae la Celetra; da sinistra il Fiume, il Castiglione, il Sillico, e la Lima, il suo principale affluente che nasce dal Passo dell'Abetone raccogliendo le acque dell'alto Appennino Modenese e Pistoiese con un volume medio di oltre 20 metri cubi al secondo.
Giunto nella piana di Lucca, dove raccoglie anche le acque del torrente Freddana, volge a ovest dove, attraverso le "strette" di Filettole, entra in Provincia di Pisa scorrendo nei Comuni di San Giuliano Terme e Vecchiano, fino a terminare il suo corso gettandosi nelMar Ligure, nella zona del Parco di San Rossore, pochi chilometri a nord di Pisa.
IL CORSO DEL FIUME
Il ramo principale del Serchio scende dalle pendici del monte Sillano (m. 1.864) e si riunisce al ramo denominato "Serchio di Gramolazzo" presso il comune di Piazza al Serchio.
Percorre la Garfagnana da nord a sud, da Sillano fino oltre Castelnuovo di Garfagnana, per poi continuare nella Media Valle costeggiando il territorio del Comune di Barga e attraversare quello di Borgo a Mozzano. Più volte sbarrato artificialmente, in questo tratto riceve da destra l'Edron, il Tùrrite Secca, il Tùrrite di Gallicano, il Turrite Cava, il Pedognae la Celetra; da sinistra il Fiume, il Castiglione, il Sillico, e la Lima, il suo principale affluente che nasce dal Passo dell'Abetone raccogliendo le acque dell'alto Appennino Modenese e Pistoiese con un volume medio di oltre 20 metri cubi al secondo.
Giunto nella piana di Lucca, dove raccoglie anche le acque del torrente Freddana, volge a ovest dove, attraverso le "strette" di Filettole, entra in Provincia di Pisa scorrendo nei Comuni di San Giuliano Terme e Vecchiano, fino a terminare il suo corso gettandosi nelMar Ligure, nella zona del Parco di San Rossore, pochi chilometri a nord di Pisa.
sabato 26 dicembre 2009
Paroa d'ordine: non fare niente!
26.12.09
Da quando sono tornato a casa non ho voglia di fare niente: non vado piu’ neppure in palestra, sto’ mangiando come un maiale, anche ciocolatini e dolci che ho in giro per tutta la casa e che solitamente non mangio.
La mattina dormo fino a tardi, non ho voglia neppure di scrivere sul blog. Per fortuna gli amici mi vengono a trovare a casa e pasiiamo qualche ora raccontandoci quello che abbiamo fatto in questo ultimo periodo bevendo un caffe’.
mercoledì 23 dicembre 2009
Auguri
I miei piu’ sinceri auguri di buon Natale e anno nuovo a te e a tutta la famiglia
Va urez din tot sufletul un Craciun si an nou fericit impreuna cu toata familia
My most sinceres wishes for a happy Christmas and New Year to you and whole family
Une sincère pensée de joie et de paix pour Noël! Passez de très joyeuses fêtes
Mi más sinceros deseos de una feliz Navidad y Año Nuevo a toda tu familia.
Con affetto Alessandro
venerdì 18 dicembre 2009
la disperazione
nel destino di ogni uomo puo esserci una fine del mondo fatta solo per lui. Si chiama disperazione. (Victor Hugo)
lo sport e il mio babbo
18.12.09
Fin da quando ero piccolo ho sempre fatto sport: all’ eta’ di 5 anni sono andato in piscina poi a 13 ho giocato a pallone: volevo fare il portiere e cosi’ e’ stato poi a 15 anni ho cominciato a frequentare una palestra ed a fare le gare di biatlon : uno sport fatto da due prove: prima alzate di pesi sulla panca piane e poi coesa di 3.200 m. Poi a 18 anni ho smesso di fare le gare ed ho continuato a frequentare le palestre.
Detto questo voglio raccontare un episodio che mi e’ successo durante la mia prima gara di nuoto in piscina all’eta di 7 anni: durante il viaggio dacasa verso la piscina il mio babbo mi ha detto: “Alessandro alla gara stai calmo, stai calmo vai tranquillo e fai la tua gara”. Quando sono arrivato sulla pedana della mia corsia aspettando il via,per la prima prova, mi sono guardato a destra e a sinistra e ho visto i miei avversari che si preparavano a tuffarsi in acqua. Ho preso posizione anche io ed al via mi sono tuffato. Quando ho cominciato a nuotare ho pensato subito a quello che mi aveva detto il mio babbo: “Alessandro durante la gara stai calmo, stai calmo, vai tranquillo e fai la tua gara”. Allora ho fatto la mia gara tranquillo e quando sono arrivato mi sono guardato a destra e a sinistra: i miei avversari erano arrivati guasi tutti prima di me ed eramo molto affaticati. Io non ero affatto affaticato, ma ero arrivato tra gli ultimi.
Allora mi sono reso conto di quello che voleva dire il mio babbo ... Alla seconda prova sono entrato in acqua ed ho usato tutte le mie forse per arrivare primo, perche’ io volevo vincere, perche’ io voglio vincere! Alla fine della gara mi sono guardato a destra e a sinistra ed ho visto che uno dei miei avversari era arrivato prima di me.
Voglio ringraziare il mio babbo perche’ quel giorno mi ha insegnato molte delle regole importanti della vita. Ho imparato a lottare per arrivare araggiungere un obbiettivo. Mi ha insegnato a riflettere sulle cose. Mi ha insegnato che i miei avversaro sono forti e non concedono niente. Mi ha dato il coraggio per essere il piu’ forte.
Oggio faccio sport perche’ ormai fa parte di me. Riesco a fare una pausa e distaccarmi dai problemi quotidiani, mi aiuta a sentirmi bene fisicamente ed anche mentalmente. Avvolte pero’ mi chiedo il perche’. Avvolte mi manca la forza, avvolte mi manca la voglia ... non ce la faccio!!!!!!
Oggi in palestra mi sono guardato allo specchio e ho visto che sono fortissimo!!!!!!
Fin da quando ero piccolo ho sempre fatto sport: all’ eta’ di 5 anni sono andato in piscina poi a 13 ho giocato a pallone: volevo fare il portiere e cosi’ e’ stato poi a 15 anni ho cominciato a frequentare una palestra ed a fare le gare di biatlon : uno sport fatto da due prove: prima alzate di pesi sulla panca piane e poi coesa di 3.200 m. Poi a 18 anni ho smesso di fare le gare ed ho continuato a frequentare le palestre.
Detto questo voglio raccontare un episodio che mi e’ successo durante la mia prima gara di nuoto in piscina all’eta di 7 anni: durante il viaggio dacasa verso la piscina il mio babbo mi ha detto: “Alessandro alla gara stai calmo, stai calmo vai tranquillo e fai la tua gara”. Quando sono arrivato sulla pedana della mia corsia aspettando il via,per la prima prova, mi sono guardato a destra e a sinistra e ho visto i miei avversari che si preparavano a tuffarsi in acqua. Ho preso posizione anche io ed al via mi sono tuffato. Quando ho cominciato a nuotare ho pensato subito a quello che mi aveva detto il mio babbo: “Alessandro durante la gara stai calmo, stai calmo, vai tranquillo e fai la tua gara”. Allora ho fatto la mia gara tranquillo e quando sono arrivato mi sono guardato a destra e a sinistra: i miei avversari erano arrivati guasi tutti prima di me ed eramo molto affaticati. Io non ero affatto affaticato, ma ero arrivato tra gli ultimi.
Allora mi sono reso conto di quello che voleva dire il mio babbo ... Alla seconda prova sono entrato in acqua ed ho usato tutte le mie forse per arrivare primo, perche’ io volevo vincere, perche’ io voglio vincere! Alla fine della gara mi sono guardato a destra e a sinistra ed ho visto che uno dei miei avversari era arrivato prima di me.
Voglio ringraziare il mio babbo perche’ quel giorno mi ha insegnato molte delle regole importanti della vita. Ho imparato a lottare per arrivare araggiungere un obbiettivo. Mi ha insegnato a riflettere sulle cose. Mi ha insegnato che i miei avversaro sono forti e non concedono niente. Mi ha dato il coraggio per essere il piu’ forte.
Oggio faccio sport perche’ ormai fa parte di me. Riesco a fare una pausa e distaccarmi dai problemi quotidiani, mi aiuta a sentirmi bene fisicamente ed anche mentalmente. Avvolte pero’ mi chiedo il perche’. Avvolte mi manca la forza, avvolte mi manca la voglia ... non ce la faccio!!!!!!
Oggi in palestra mi sono guardato allo specchio e ho visto che sono fortissimo!!!!!!
mercoledì 16 dicembre 2009
Fernando
Il cantante che piu' mi e' piaciuto in Romaia. Notare i ballo.
Il papa'
16.12.09
Una principessa ha pubblicato su Facebook questa foto e questa frase bellissima:
Il Papà è il primo e l'unico uomo che ci amerà per sempre♥
Una principessa ha pubblicato su Facebook questa foto e questa frase bellissima:
Il Papà è il primo e l'unico uomo che ci amerà per sempre♥
martedì 15 dicembre 2009
lunedì 14 dicembre 2009
Un commercio ad alto profitto
14.12.09
Un commercio ad alto profitto
Dopo che vi ho fatto vedere I bambini che vivono sotto Bucarest, ora voglio dirvi dove, secondo me, sono andati a finire, perche’ da circa quattro, cinque anni sotto i canali non c’ e’ piu’ nessuno. Imprivvisamente la “popolazione fantasma” e’ sparita o quanto meno drasticamente ridotta.
Dobbiamo tener presente che queste persone non hanno ne documenti, ne dimora quindi per la societa’ e per qualsiasi istituzione non esistono.
Leggente questo articolo per capire dove secondo me “si sono trasferiti”:
Il Gazzettino Rumeno No. 45 13-19 marzo 2002
La stampa italiana mette sulle spine le autorità romene con una nuova affermazione scioccante: la Romania, sulla carta dei trafficanti d’organi umani
Quasi ogni settimana, sulla stampa occidentale appaiono informazioni o solo affermazioni riguardo all’implicazione della Romania in diverse illegalità commesse a livello internazionale. Negli ultimi mesi, non contando se si è parlato delle reti di rifornimento d’armi o di denaro per i terroristi, di traffico di immigrati, di sfruttamento dei minori, di traffico di stupefacenti, la Romania non è mai mancata nell’elenco dei paesi implicati. Ogni volta, però, le autorità hanno risposto con solerzia, quasi spaventate che i poteri occidentali prendano sul serio le affermazioni giornalistiche e escludano la Romania da altre liste, quelle “d’attesa” per l’integrazione nell’UE e nella NATO. In questo contesto, indicare la Romania tra i paesi in cui il traffico d’organi umani diventa un affare proficuo, come riportato dalla rivista italiana “Happyweb”, non ha costituito una sorpresa. E, affinché il copione venisse rispettato fino in fondo, anche la reazione delle autorità romene si è inquadrata nei limiti noti.
Traffico d’organi via Internet
Visto che Internet è diventato un mercato di distribuzione universale per ogni tipo di servizi o prodotti, l’informazione secondo la quale in rete si pratica il traffico di organi umani non poteva costituire una novità. In cambio, una novità poteva essere costituita dalla rivelazione che il traffico rispettivo era dissimulato tramite delle immagini video che presentavano dei trapianti. La polemica è stata creata dal mensile italiano Happyweb, tramite la pubblicazione nel suo ultimo numero di un articolo sulle numerose presenze in rete in cui con una semplice cliccata si può accedere ad un’ampia gamma di proposte. La pubblicazione ha tracciato una carta dei paesi dove delle organizzazioni si occupano di questo tipo d’affari, tra questi vi sono molti stati dell’America del Sud, le Filippine, il Pakistan, l’Irak, l’India, parecchie repubbliche ex sovietiche, ma anche la Romania, l’Egitto, il Sud Africa e la Cina. Secondo la rivista Happyweb, che ha svelato i casi, i prezzi oscillano tra i 3000 e 15.000 euro per un cuore, tra i 4000 e i 15.000 per entrambi i reni, giungendo ad un milione di euro per i testicoli. Umberto Rapetto, responsabile del Gruppo Anticrimine Tecnologico della Guardia di Finanza, ha spiegato che simili “portali non violano la legge dei paesi in cui hanno sede e, di conseguenza, la polizia non può intervenire. La legge sulla privacy, d’altro canto, ci impedisce di intervenire per identificare gli acquirenti”, ha aggiunto Rapetto. Oltre agli organi umani, su Internet è possibile ottenere dei farmaci fuori commercio o spermatozoi e ovuli per la fecondazione artificiale. La rivista sottolinea che alcuni immigranti clandestini hanno venduto degli organi per pagare l’ingresso in Italia. Simili episodi rappresentano non solo un pericolo medico per la possibile incompatibilità di gruppo sanguigno, ma anche un rischio di contaminazione.
Il pubblico magistrato di Trieste, Federico Fezza, esperto in problemi di immigrazione illegale, ha dichiarato che “è necessario sapere da dove provengono gli organi. In alcuni paesi la vendita non è illegale, in Italia, invece il loro acquisto è vietato”. “Altro sarebbe sapere che per ottenere questi organi le persone in questione sono state assassinate. Cosa che sappiamo accadere”, ha precisato il magistrato.
Le autorità romene sono preoccupate
Dopo che l’articolo citato è stato ripreso (con le solite esagerazioni) anche dalla stampa romena, il presidente della Commissione per i Trapianti del Ministero della Sanità e della Famiglia (MSF) di Romania, il dottor Serban Bradisteanu, ha precisato, in un comunicato, che esiste una statistica ufficiale nei registri della Commissione dei Trapianti su tutti i prelievi e i trapianti di tessuti e organi effettuati nelle unità del Ministero della Sanità e della Famiglia, in cui sono inclusi i dati precisi per l’identificazione sia delle persone da cui si sono prelevati organi o tessuti, sia dei beneficiari dei trapianti. Ugualmente, le équipe di medici del Ministero della Salute sono conosciute con precisione. Queste statistiche ufficiali sono a disposizione degli organi abilitati ad effettuare delle indagini su simili casi. La Commissione dei trapianti del ministero è assai interessata nel chiarire le vicende segnalate dalla stampa in merito a un possibile traffico di organi e tessuti umani in Romania. Lo scorso anno il Ministero della Sanità e della Famiglia romeno ha deposto grossi sforzi per allinearsi alle norme europee sui trapianti, soprattutto per i trapianti di cornea, si afferma nel comunicato del dottor Serban Bradisteanu.
La realtà non ufficiale
Il comunicato chiarisce la vicenda solo da un punto di vista medico, il dottor Serban Bradisteanu affermando in pratica che negli ospedali romeni non c’è traffico d’organi dietro ai trapianti. Non abbiamo ragione di dubitare di ciò, sia tenendo conto della probità morale e professionale del dottor Serban Bradisteanu e degli altri membri della Commissione, sia constatando che la scuola romena di trapianto d’organi umani è troppo giovane e priva di mezzi materiali per permettersi di compiere delle azioni criminose. Ma, se dal punto di vista medico le cose sono chiare, altrimenti stanno a livello sociale. La povertà e la mancanza di una prospettiva determina parecchi romeni ad offrire diversi organi in cambio di somme di denaro. Le rubriche della stampa dedicate agli annunci contengono spesso simili “offerte” e si può presupporre che molti altri giungono sui tavoli operatori in modo più discreto, senza rendere pubbliche le “offerte”. Del resto, i reportage apparsi periodicamente sui giornali romeni, in cui diversi “donatori” raccontano quello che hanno passato, non rappresentano da molto tempo casi di sensazione. I semplici cittadini, ma anche gli organi d’inchiesta di Romania, sanno che esistono reti bene organizzate di “acquirenti” d’organi, e inoltre si sa che il “venditore” deve recarsi in un altro paese. In una simile situazione, è molto difficile accusare qualcuno, poiché, ad esempio, i doganieri romeni non possono controllare se un giovane di ritorno da un viaggio in Turchia ha entrambi i reni.
Florin Boieru
Un commercio ad alto profitto
Dopo che vi ho fatto vedere I bambini che vivono sotto Bucarest, ora voglio dirvi dove, secondo me, sono andati a finire, perche’ da circa quattro, cinque anni sotto i canali non c’ e’ piu’ nessuno. Imprivvisamente la “popolazione fantasma” e’ sparita o quanto meno drasticamente ridotta.
Dobbiamo tener presente che queste persone non hanno ne documenti, ne dimora quindi per la societa’ e per qualsiasi istituzione non esistono.
Leggente questo articolo per capire dove secondo me “si sono trasferiti”:
Il Gazzettino Rumeno No. 45 13-19 marzo 2002
La stampa italiana mette sulle spine le autorità romene con una nuova affermazione scioccante: la Romania, sulla carta dei trafficanti d’organi umani
Quasi ogni settimana, sulla stampa occidentale appaiono informazioni o solo affermazioni riguardo all’implicazione della Romania in diverse illegalità commesse a livello internazionale. Negli ultimi mesi, non contando se si è parlato delle reti di rifornimento d’armi o di denaro per i terroristi, di traffico di immigrati, di sfruttamento dei minori, di traffico di stupefacenti, la Romania non è mai mancata nell’elenco dei paesi implicati. Ogni volta, però, le autorità hanno risposto con solerzia, quasi spaventate che i poteri occidentali prendano sul serio le affermazioni giornalistiche e escludano la Romania da altre liste, quelle “d’attesa” per l’integrazione nell’UE e nella NATO. In questo contesto, indicare la Romania tra i paesi in cui il traffico d’organi umani diventa un affare proficuo, come riportato dalla rivista italiana “Happyweb”, non ha costituito una sorpresa. E, affinché il copione venisse rispettato fino in fondo, anche la reazione delle autorità romene si è inquadrata nei limiti noti.
Traffico d’organi via Internet
Visto che Internet è diventato un mercato di distribuzione universale per ogni tipo di servizi o prodotti, l’informazione secondo la quale in rete si pratica il traffico di organi umani non poteva costituire una novità. In cambio, una novità poteva essere costituita dalla rivelazione che il traffico rispettivo era dissimulato tramite delle immagini video che presentavano dei trapianti. La polemica è stata creata dal mensile italiano Happyweb, tramite la pubblicazione nel suo ultimo numero di un articolo sulle numerose presenze in rete in cui con una semplice cliccata si può accedere ad un’ampia gamma di proposte. La pubblicazione ha tracciato una carta dei paesi dove delle organizzazioni si occupano di questo tipo d’affari, tra questi vi sono molti stati dell’America del Sud, le Filippine, il Pakistan, l’Irak, l’India, parecchie repubbliche ex sovietiche, ma anche la Romania, l’Egitto, il Sud Africa e la Cina. Secondo la rivista Happyweb, che ha svelato i casi, i prezzi oscillano tra i 3000 e 15.000 euro per un cuore, tra i 4000 e i 15.000 per entrambi i reni, giungendo ad un milione di euro per i testicoli. Umberto Rapetto, responsabile del Gruppo Anticrimine Tecnologico della Guardia di Finanza, ha spiegato che simili “portali non violano la legge dei paesi in cui hanno sede e, di conseguenza, la polizia non può intervenire. La legge sulla privacy, d’altro canto, ci impedisce di intervenire per identificare gli acquirenti”, ha aggiunto Rapetto. Oltre agli organi umani, su Internet è possibile ottenere dei farmaci fuori commercio o spermatozoi e ovuli per la fecondazione artificiale. La rivista sottolinea che alcuni immigranti clandestini hanno venduto degli organi per pagare l’ingresso in Italia. Simili episodi rappresentano non solo un pericolo medico per la possibile incompatibilità di gruppo sanguigno, ma anche un rischio di contaminazione.
Il pubblico magistrato di Trieste, Federico Fezza, esperto in problemi di immigrazione illegale, ha dichiarato che “è necessario sapere da dove provengono gli organi. In alcuni paesi la vendita non è illegale, in Italia, invece il loro acquisto è vietato”. “Altro sarebbe sapere che per ottenere questi organi le persone in questione sono state assassinate. Cosa che sappiamo accadere”, ha precisato il magistrato.
Le autorità romene sono preoccupate
Dopo che l’articolo citato è stato ripreso (con le solite esagerazioni) anche dalla stampa romena, il presidente della Commissione per i Trapianti del Ministero della Sanità e della Famiglia (MSF) di Romania, il dottor Serban Bradisteanu, ha precisato, in un comunicato, che esiste una statistica ufficiale nei registri della Commissione dei Trapianti su tutti i prelievi e i trapianti di tessuti e organi effettuati nelle unità del Ministero della Sanità e della Famiglia, in cui sono inclusi i dati precisi per l’identificazione sia delle persone da cui si sono prelevati organi o tessuti, sia dei beneficiari dei trapianti. Ugualmente, le équipe di medici del Ministero della Salute sono conosciute con precisione. Queste statistiche ufficiali sono a disposizione degli organi abilitati ad effettuare delle indagini su simili casi. La Commissione dei trapianti del ministero è assai interessata nel chiarire le vicende segnalate dalla stampa in merito a un possibile traffico di organi e tessuti umani in Romania. Lo scorso anno il Ministero della Sanità e della Famiglia romeno ha deposto grossi sforzi per allinearsi alle norme europee sui trapianti, soprattutto per i trapianti di cornea, si afferma nel comunicato del dottor Serban Bradisteanu.
La realtà non ufficiale
Il comunicato chiarisce la vicenda solo da un punto di vista medico, il dottor Serban Bradisteanu affermando in pratica che negli ospedali romeni non c’è traffico d’organi dietro ai trapianti. Non abbiamo ragione di dubitare di ciò, sia tenendo conto della probità morale e professionale del dottor Serban Bradisteanu e degli altri membri della Commissione, sia constatando che la scuola romena di trapianto d’organi umani è troppo giovane e priva di mezzi materiali per permettersi di compiere delle azioni criminose. Ma, se dal punto di vista medico le cose sono chiare, altrimenti stanno a livello sociale. La povertà e la mancanza di una prospettiva determina parecchi romeni ad offrire diversi organi in cambio di somme di denaro. Le rubriche della stampa dedicate agli annunci contengono spesso simili “offerte” e si può presupporre che molti altri giungono sui tavoli operatori in modo più discreto, senza rendere pubbliche le “offerte”. Del resto, i reportage apparsi periodicamente sui giornali romeni, in cui diversi “donatori” raccontano quello che hanno passato, non rappresentano da molto tempo casi di sensazione. I semplici cittadini, ma anche gli organi d’inchiesta di Romania, sanno che esistono reti bene organizzate di “acquirenti” d’organi, e inoltre si sa che il “venditore” deve recarsi in un altro paese. In una simile situazione, è molto difficile accusare qualcuno, poiché, ad esempio, i doganieri romeni non possono controllare se un giovane di ritorno da un viaggio in Turchia ha entrambi i reni.
Florin Boieru
sabato 12 dicembre 2009
Sotto Bucarest
1996
Quello che mi e’ saltato subito agli occhi dopo pochi giorni che giravo per Bucarest era un gran numero di persone che chiedevano l elemosina agli incroci, in centro, Gara de Nord e molti altri posti nella citta’. Mi ricordo in particolare tre persone:
Un uomo che io avevo soprannominato: „ night man” perche’ era sempre vestito con un cappotto nero lungo fino ai piedi e un cappellinonero , ma soprattutto aveva il volto completamente brucuato: senza naso, le labbra ritirate, sensa sopracciglie e orecchi, ormai la sua vecchia identita’ non esisteva piu’. Non glio ho mai dato niente perche’ ( per mia stupidita’) quando si avvicinava al mio finestrino avevo un sentimento di pieta’-paurapaura per un uomo che oltre al dolore fisico provato dopo un incidente, rimane addurittura privo di identita’ e ridotto a vivere sulla strada di una citta’.
Un altro che io avevo soprannominato: „l’uomo ragno” perche’ credo che anche lui dopo un incidente, avesse entrambi i ginocchi rotti, ma che nessun dottore si sia occupato di lui e i suoi ginocchi non sono tornati a funzionare in modo normale: si piegavano in avanti. Lui camminava tra le macchine accucciato come un animale a quattro zampe, camminando sulle proprie gambe, ma aiutandosi anche con le mani. Anche lui mi faceva impressione era una figura molto strana e io penso che qualcuno lo avesse ridotto in quelle condozioni volutamente usandolo poi per chiedere le elemosina. Probabilmente figlio di nessuno e abbandonato.
Una ragazzina che credo che avesse 15 – 17 anni, anche lei camminava tra le macchine chiedendo qualche soldo, estate e inverno vestita con dei jeas e una magglietta bianca tutta sporca che spesso si toglieva per mostrare i seni agli automobilisti che gli davano qualcosa (pochi soldi o offese) in cambio dello spettacolo.
Presto ho scoperto che sotto la citta’ di bucarest passa una fiita rete di canali e condotte che riforniscono i palazzi di acqua calda. Qui sotto hanno trovato rifugio moltissime persone che sono stato completamente abbandonate: Ragazzi e bambini disperatamente soli, venuti al mondo, forse, per errore, ed ora considerati un errore dalla società che vive ignorandoli.
Ragazzi abbandonati, dimenticati, rinnegati; scomodi nella misura in cui li si vede, randagi, rimescolare nella spazzatura in cerca di rifiuti che permettano loro di continuare a sopravvivere, sempre con il loro sacchetto in mano, pieno di colla...
Nomi, volti, sguardi: distaccati, impauriti, senza speranza; storie, tutte differenti, ma ugualmente simili.
Questo articolo è solo un sunto. L'articolo intero lo potete trovare sul "Il Venerdì di Repubblica del 21 febbraio 1997 n. 468 pag.54-59
BAMBINI SOTTO
Viaggio nelle fogne di Bucarest
Bucarest. Nella mattina gelida di un inverno eccezionale, che fa crollare a meno 15 la temperatura della notte, il tombino si alza con circospezione nel centro del parco pubblico.Una testa coperta da un cappello di lana nera emerge accanto alle gambe della gente che passa. Poi si scorgono piccole mani, una giacca a vento ed ecco uscire la creatura dal sottosuolo.
La gente passa per il parco alla periferia di Bucarest mentre Cristo, che ha otto anni, comincia a raionare sulla gionata che dovrà affrontare. La sua famigli di sangue arrivò in città cinque anni fa, precipitata dalla campagna, inseguendo un sogno di agiatezza tra le strade di Bucarest liberata dal comunismo. Lui aveva tre anni e due fratelli. Non sa dire cosa sia successo dopo. Ma le cose non devono essere andate per il verso giusto, tanto che il piccolo Cristo non sa quale sia il suo cognome ne dove siano i suoi genitori e fratelli. La sua casa adesso è molto grande, migliaia di metri di sottosuolo riscaldato dai tubi grigi dell'acqua bollente, un pavimento di fango e di rifiuti umani, e la sua famiglia è fatta da una quindicina di ragazzini dai cinque ai sedici anni. Si puo fare elemosina, lavare le auto o pulire parabrezza ai semafori, rubare e persino (ma loro negano) prostituirsi. Il 60 % di questi ragazzi aspira l'Aurolac, una vernice da poche lire (1000) cha da ebrezza come una vera droga. Poi un lungo down durante il quale si avranno gli effeti di una sbornia orrenda,crescita dell'aggressività, pulsione all'autolesionismo.
I bambini di Bucarest se non sono stati abbandonati dalle famiglie, sono il frutto di un grande evento politico: con la rivoluzione rumenachiusero gli istituti per minori dello Stato e i piccoli figli di nessuno, o gli orfani, o senza casa vennereo cortesemente accompagnati sul marciapiede di fronte all'orfanotrofio. Due oragnizzazioni si occupano di loro. l'organizzaizone internazionale Salviamo i bambini e le suore cattoliche dell'ordine di Madre Teresa di Calcutta. Noi torniamo a casa in Europa; torniamo a comprare tutto quello di cui i nostri piccoli italaini hanno bisogno. Le fogne di Bucarest devono essere un brutto sogno, un incubo, da dimenticare.
Come quel ragazzino che stamattina non si è svegliato, morto di freddo in un portone perche nelle fogne non l'hanno fatto entrare, non era di famiglia. La sagoma del corpo sdraiato sulle scale, si vede da lontano, la polizia non fa avvicinare. Pare che avesse 16 anni, quasi un vecchio.
venerdì 11 dicembre 2009
Miss Press: una serata schifosa
09.12.09
Mercoledi sera sono andato ad un concorso in un club di Bucarest dove si e' svolto un concorso: Miss Press dove alcune giornaliste hanno dovuto indossare e sfilare con un vestito da sera e uno da sposa e poi hanno dovuto rispondere a delle domande poste dalla giuria. Inoltre hanno cantato 3 formazioni importanti: Anna Lesko, Ecstasy e Lavinia. Nella giuria molte persone conosciute: Ana Maria Prodan, Mihai Albu, Laurentiu Reghecampf, Mihaela Borcea, Cristian Ciocan, Andreea Banica, Lucian Mitrea, Oana Roman. Ho creduto che avrei passato una serata piacevole e divetente ed invece sono rimasto scioccato dalla invidia e cattiveria che e’ venuta fuori durante il concorso.
Per farvi capire vi pubblico una discussione su Facebook che hanno avuto un membro della giuria e una giornalista di una rivista : Star.
Nascondi
Oana Roman Aurelia Petrache: Aseara imi ziceai ca esti contemporana si colega cu ioana popescu si ti e rusine! Fara ca eu sa fi zis un cuvant despre acest subiect pana azi la capatos ai uitat ce ai zis nu?
16 ore fa • Commenta • Mi piace • Vedi botta e risposta
Aurelia Petrache
oana, nu ai inteles nimic...indiferent de ce cred eu (si da, mi-a fost rusine la miss press ca sunt ziarista si colega a ioanei) nu pot sa firm ca ea era beata pt ca nu am nici o dovada... si, culmea, nu ai inteles nimic din acea emisiune...eu am sustinut ca tu nu ai influentat votul, ca si eu as fi votat clasamentul exact asa cum a iesit, ca tu ai afirmat ca s-a deschis o sticla nu ca erau bete fetele, etc... la final m-au acuzat ca iti tin partea tie si claudiei balan... si, inca ceva, sincer habar am de ce m-am dus la acea emisiune...la final cred ca nimeni nu a inteles ce s-a vorbit acolo... dar, bag de seama ca sigur am reusit ceva sa ma cert cu tine...nu ca m-ar interesa, nu ca am fi prietene... dar e aiurea...
9 ore fa
Alessandro Barsacchi
ma scuzati ca ma introduc in discutia voastra dar intamplarea face ca noi sa fim amici pe facebook si ca la Miss Press eram si eu acolo. Seara mi-a placut foarte mult,am vazut ca multa lunme din public aplauda si se distra. in schimb am vazut si cativa membrii din juriu si cativa colegi ai fetelor de pe scena care se strambau in fel si chip si faceau misto de partcipante, dovedind numai rautate si parerea mea ca si un pic de invidie. mi-a fost scarba de mutrele pe care le faceau unii din invitati la adresa fetelor de pe scena si nu le-am inteles comportamentul. ce vreau eu sa spun este ca nu am nimic cu dumneavoastra, cu niciuna dintre dumneavoastra, din contra va respect foarte mult si sunteti doua persoane publice.
3 minuti fa • Elimina
Mercoledi sera sono andato ad un concorso in un club di Bucarest dove si e' svolto un concorso: Miss Press dove alcune giornaliste hanno dovuto indossare e sfilare con un vestito da sera e uno da sposa e poi hanno dovuto rispondere a delle domande poste dalla giuria. Inoltre hanno cantato 3 formazioni importanti: Anna Lesko, Ecstasy e Lavinia. Nella giuria molte persone conosciute: Ana Maria Prodan, Mihai Albu, Laurentiu Reghecampf, Mihaela Borcea, Cristian Ciocan, Andreea Banica, Lucian Mitrea, Oana Roman. Ho creduto che avrei passato una serata piacevole e divetente ed invece sono rimasto scioccato dalla invidia e cattiveria che e’ venuta fuori durante il concorso.
Per farvi capire vi pubblico una discussione su Facebook che hanno avuto un membro della giuria e una giornalista di una rivista : Star.
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Oana Roman Aurelia Petrache: Aseara imi ziceai ca esti contemporana si colega cu ioana popescu si ti e rusine! Fara ca eu sa fi zis un cuvant despre acest subiect pana azi la capatos ai uitat ce ai zis nu?
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Aurelia Petrache
oana, nu ai inteles nimic...indiferent de ce cred eu (si da, mi-a fost rusine la miss press ca sunt ziarista si colega a ioanei) nu pot sa firm ca ea era beata pt ca nu am nici o dovada... si, culmea, nu ai inteles nimic din acea emisiune...eu am sustinut ca tu nu ai influentat votul, ca si eu as fi votat clasamentul exact asa cum a iesit, ca tu ai afirmat ca s-a deschis o sticla nu ca erau bete fetele, etc... la final m-au acuzat ca iti tin partea tie si claudiei balan... si, inca ceva, sincer habar am de ce m-am dus la acea emisiune...la final cred ca nimeni nu a inteles ce s-a vorbit acolo... dar, bag de seama ca sigur am reusit ceva sa ma cert cu tine...nu ca m-ar interesa, nu ca am fi prietene... dar e aiurea...
9 ore fa
Alessandro Barsacchi
ma scuzati ca ma introduc in discutia voastra dar intamplarea face ca noi sa fim amici pe facebook si ca la Miss Press eram si eu acolo. Seara mi-a placut foarte mult,am vazut ca multa lunme din public aplauda si se distra. in schimb am vazut si cativa membrii din juriu si cativa colegi ai fetelor de pe scena care se strambau in fel si chip si faceau misto de partcipante, dovedind numai rautate si parerea mea ca si un pic de invidie. mi-a fost scarba de mutrele pe care le faceau unii din invitati la adresa fetelor de pe scena si nu le-am inteles comportamentul. ce vreau eu sa spun este ca nu am nimic cu dumneavoastra, cu niciuna dintre dumneavoastra, din contra va respect foarte mult si sunteti doua persoane publice.
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giovedì 10 dicembre 2009
martedì 8 dicembre 2009
La poesia: la moglie del topo.
Agosto 1998
Paolo, mio compagno di scuola, amico, fratello, era venuto a trovarmi in Romania. Durante un viaggio in macchina da Bucarest a Slobizia stavamo pensando una cosa a cui abbiamo pensato e pensiamo abbastanza spesso, ma che non siamo mai riusciti a capire ( forse a causa della sua grandezza ) e abbiamo composto questa meravigliosa poesia.
Topa, la moglie del topo
Topa, cosa e’ la topa?
Topa, quanta e’ la topa?
Topa, cosa e’ la topa?
Topa, perche’ la topa?
Topa , Topina, Topona
Ce n’e ‘ di tutti i tipi
Ce n’e’ per tutti i tipi
Topa,la moglie del topo
Topa , argomento senza ragione
Autori: Paolo Venturini & Alessandro Barsacchi
Non ho tradotto la poesia in lingua rumena perche’ facentro la trazuzione alla lettera delle parole cambierebbe il senso della frase.
Allora invito gli amici rumeni ad ascoltare quesata poesia:
Paolo, mio compagno di scuola, amico, fratello, era venuto a trovarmi in Romania. Durante un viaggio in macchina da Bucarest a Slobizia stavamo pensando una cosa a cui abbiamo pensato e pensiamo abbastanza spesso, ma che non siamo mai riusciti a capire ( forse a causa della sua grandezza ) e abbiamo composto questa meravigliosa poesia.
Topa, la moglie del topo
Topa, cosa e’ la topa?
Topa, quanta e’ la topa?
Topa, cosa e’ la topa?
Topa, perche’ la topa?
Topa , Topina, Topona
Ce n’e ‘ di tutti i tipi
Ce n’e’ per tutti i tipi
Topa,la moglie del topo
Topa , argomento senza ragione
Autori: Paolo Venturini & Alessandro Barsacchi
Non ho tradotto la poesia in lingua rumena perche’ facentro la trazuzione alla lettera delle parole cambierebbe il senso della frase.
Allora invito gli amici rumeni ad ascoltare quesata poesia:
lunedì 7 dicembre 2009
domenica 6 dicembre 2009
Frasi intressanti
06.12.09
Ho trovato alcune frasi che mi sono sembrate interessanti e vorrei scriverne alcune:
La liberta' non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta. ( Theodor Wiesengrund Adorno)
L' io esiste anche se non riuscite ad identificarlo (Dalai Lama)
Molti ammirano, pochi sanno (Ippocrate)
Le donne apprezzano la crudelta' piu' di qualunque altra cosa. E amano esserne dominate (oscar Wilde)
Non e' facile vivere dopo morti (Stanislaw Terzy lec)
Gola sazia disprezza il miele; per chi ha fame anche l' amaro e' dolce (Salomone)
Il genio e' la punta estrema del senso pratico (Jean Cocteau)
Si ama soltanto cio' che non si possiede per intero (Marcel Proust)
Il successo e' l'abilita' di passare da una fallimento all' altro senza perdere il tuo entisiasmo (luc de Clapiers de Vauvenargues)
Ho trovato alcune frasi che mi sono sembrate interessanti e vorrei scriverne alcune:
La liberta' non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta. ( Theodor Wiesengrund Adorno)
L' io esiste anche se non riuscite ad identificarlo (Dalai Lama)
Molti ammirano, pochi sanno (Ippocrate)
Le donne apprezzano la crudelta' piu' di qualunque altra cosa. E amano esserne dominate (oscar Wilde)
Non e' facile vivere dopo morti (Stanislaw Terzy lec)
Gola sazia disprezza il miele; per chi ha fame anche l' amaro e' dolce (Salomone)
Il genio e' la punta estrema del senso pratico (Jean Cocteau)
Si ama soltanto cio' che non si possiede per intero (Marcel Proust)
Il successo e' l'abilita' di passare da una fallimento all' altro senza perdere il tuo entisiasmo (luc de Clapiers de Vauvenargues)
I cammelli a Braila
06.12.09
Ieri in una fredda giornata di dicembre sono entrato in un parcheggio di un centro commerciale a Braila e che ho visto????!!!!!: due cammelli. Erano al pascolo sol bordo della strada., vicino il tendone del circo ed altre gabbie con le almeno sei o sette tigri.
Ho parcheggiato la macchina e mi sono fermato due minuti ad osservarli e ho pensato:
poveretti, questi animali sono nati per stare prima di tutto liberi, in luoghi aperti, e con un clima caldo. Loro sono condannati a stare chiusi in gabbia, a pascolare al margina di una strada. Probabilmente girano col circo in molti paesi europei come la Romania dove il clima e’ totalmente diverso da quello proprio naturale. Devono ubbidire al suo padrone-addestratore e fare uno spettacolo davanti alle persone che vengono al circo. Poverini !!!!! ma e’ giusto?????
Poi ho pensato: ma il loro sacrificio e’ necessario a molte famiglie che vivono lavorando insieme a loro nel circo e che altrimenti non sarebbero ingrado di andare avanti. Ma nel circo non si potrebberi fare alri tipi di spettacoli???!!! Bo!!!!! Ma il mondo e’ fatto proprio a cazzo ???!!!!!
Ieri in una fredda giornata di dicembre sono entrato in un parcheggio di un centro commerciale a Braila e che ho visto????!!!!!: due cammelli. Erano al pascolo sol bordo della strada., vicino il tendone del circo ed altre gabbie con le almeno sei o sette tigri.
Ho parcheggiato la macchina e mi sono fermato due minuti ad osservarli e ho pensato:
poveretti, questi animali sono nati per stare prima di tutto liberi, in luoghi aperti, e con un clima caldo. Loro sono condannati a stare chiusi in gabbia, a pascolare al margina di una strada. Probabilmente girano col circo in molti paesi europei come la Romania dove il clima e’ totalmente diverso da quello proprio naturale. Devono ubbidire al suo padrone-addestratore e fare uno spettacolo davanti alle persone che vengono al circo. Poverini !!!!! ma e’ giusto?????
Poi ho pensato: ma il loro sacrificio e’ necessario a molte famiglie che vivono lavorando insieme a loro nel circo e che altrimenti non sarebbero ingrado di andare avanti. Ma nel circo non si potrebberi fare alri tipi di spettacoli???!!! Bo!!!!! Ma il mondo e’ fatto proprio a cazzo ???!!!!!
giovedì 3 dicembre 2009
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